I due consiglieri del Pdl attaccano Stival: «Una vergogna spendere così i soldi pubblici»

Autore: Alda Vanzan da Il Gazzettino del 4/01/2012
VENEZIA – «Da vergognarsi di essere consiglieri regionali», tuona Moreno Teso. ««Non è più il tempo per queste cose», rincara Nereo Laroni. L’uno e l’altro, entrambi consiglieri regionali del Pdl, ce l’hanno con il “loro” Daniele Stival, l’assessore leghista che nella seduta di giunta di fine anno ha erogato contributi per oltre 500mila euro. A irritare Teso e Laroni sono le scelte dell’assessore. Come quella di pagare i francobolli ai veneti nel mondo, 29mila euro stanziati per la spedizione all’estero delle riviste delle associazioni provinciali. Ad esempio: l’Associazione Trevisani nel Mondo nel 2010 ha spedito all’estero 47.750 copie della propria rivista per una spesa di oltre 40mila euro; ora avrà 11.326 euro dalla Regione. E poi i contributi per la valorizzazione dell’identità veneta: cosa c’entrano le associazioni ornitologiche con l’identità veneta? Eppure Stival ha dato fondi alle associazioni di San Biagio di Callalta, Mestre, Portogruaro. Per non dire dei 10.440 euro per acquistare 200 copie del Dizionario della lingua veneta, cui bisogna aggiungere 5.880 euro per spedire quegli stessi dizionari.

Stival non batte ciglio: «Criticano solo perché sono spese per l’identità veneta, se sulla delibera fosse scritto “cultura” nessuno direbbe niente. Poi però sullo statuto li mettono gli articoli sull’identità dei veneti». I contributi, però, sono contestati, come fossero clientelari: «Tutti i contributi vengono vagliati dagli uffici, le richieste sono triple rispetto a quanto viene erogato – dice l’assessore – E non c’è niente di “cosa nostra”».

Il caso politico, però, esiste. E le accuse non sono leggere. Teso: «È inutile che come consiglieri regionali ci riduciamo l’indennità se poi si spendono i soldi pubblici in questa maniera, c’è solo da vergognarsi». E Laroni: «Nulla di personale contro Stival, ma non è più il tempo per queste cose, lo dirò anche in aula. E vale anche per i fondi ai veneti nel mondo: forse gli emigrati adesso stanno meglio di noi. E noi dovremmo stare attenti: la prossima delegazione di brasiliani verrà qui per tentare di prendersi un po’ di aziende e noi rischiamo di incentivarne l’esodo».

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